Archivi del mese: novembre 2008

  Di chi hai paura, imbecille? Della gente che sta a guardare? Dei posteri, per strano caso? Basterebbe una cosa da niente: riuscire a essere te stesso, con tutte le stupidità attinenti, ma autentico, indiscutibile. La sincerità assoluta sarebbe di … Continua a leggere →

  e penso a quei cartoni tipo "Heidi", "Anna dai capelli rossi" o "L’ape Maia"…     bè, ora che "DeA Kids" è diventato l’unico canale della nostra TV, tanto che si sta pensando di brevettare un telecomando monotasto…(e vaglielo … Continua a leggere →

  che poi i fili della memoria, a ben vedere non è così complesso riprenderli in mano e dargli spessore, forma e contenuti…   Insomma, prova ne potrebbe essere l’uso di un “social network” come Face Book e della relativa … Continua a leggere →

        sei di Torino quando per dire che hai marinato la scuola dici : ho tagliato! sei di Torino se l’appartamento lo chiami "alloggio"… sei di Torino se chiami "bignola" il pasticcino… sei di Torino se quando … Continua a leggere →

  Il realismo isterico, anche chiamato recherché postmodernism o massimalismo, è un genere letterario caratterizzato da lunghezza cronica, personaggi maniacali e frequenti digressioni su argomenti secondari rispetto alla storia. Il termine realismo isterico fu coniato dal critico James Wood in … Continua a leggere →

      ciao ragazzi, grazie di tutto… S  

  Credo nel sole, anche quando non splende;credo nell’amore, anche quando non lo sento;credo, in Dio, anche quando tace.                                Articolo da "Conversazioni con Dio" – Neale Donald Walsh    

  Sono lettere d’amore? Fotografie lubriche? Poesie giovanili? Carte da sette segrete? Ce n’è un grosso pacco. Buttarle nelle spazzature? Bruciarle, ma dove? Lui le butta, sminuzzandole, nel cesso. Tira. Il giorno dopo la moglie entra nel suo studio tutto … Continua a leggere →

il "Buongiorno" di Massimo Gramellini apparso venerdì 31 ottobre:     Siamo un milione, urla al tg uno studente romano. E non mi colpisce che usi il numero in maniera disinvolta (magari erano duecentomila), ma che lo urli come se … Continua a leggere →

      e, ovviamente, non servono parole…