“col tempo e con la paglia maturano le nespole”
in effetti lo ricordo che da bambino, in quella che poi successivamente è diventata la tavernetta, stendevamo a terra della paglia e sopra poggiavamo le nespole ancora verdi ( “i puciu” in piemontese)
mio padre aveva voluto quella pianta perchè gli ricordava i luoghi della sua infanzia, la provincia cuneese, e quindi i suoi genitori e le usanze di quelle terre
sullo stesso pavimento, più in là, adagiavamo le mele, divise per qualità, poi le pere ed infine i cachi
il ricompenso a mesi di lavori, con potature, trattamenti, annaffiature
aprendo quella porta si era assaliti da aromi contrastanti che fusi assieme facevano sentire un po’ di primavera anche a ridosso del Natale
di fatti ricordo che a volte capitavo in quella stanza non per mangiare qualcosa bensì per lasciarmi inebriare da quella vista e dal profumo che ne scaturiva
le nespole ed il loro sapore acidulo le ho sempre amate, forse anche proprio per il proverbio che mio padre mi ripeteva (detto da lui in italiano aveva qualcosa di solenne, visto che in casa parlava con mia madre solo in dialetto e anche con noi figli spesso era quella la lingua di comunicazione), forse non so cosa ed in effetti è bello neppure sapere il perchè
domenica ne ho avute un po’ da mio padre e navigando sul web ho trovato un link in cui c’è anche un commento al proverbio famoso, ecco finalmente svelato l’arcano: la necessità di pazienza per una valutazione degli eventi
poi mi viene alla mente un altro proverbio, questa volta tipicamente piemontese e molto simpatico: “’ste cuma ‘n puciu” (stare come un puciu) che indica il benessere di essere tranquillo, accoccolato come sulla paglia
bè, mi paiano ottimi suggerimenti, tu chiamala saggezza contadina, io lo chiamo amore
http://it.wikipedia.org/wiki/Mespilus_germanica
…che bello!!!!
🙂 vento
già !! occorrono sia le esperienze che il tempo per elaborarle.
Ed è bello vivere qui, dove le stagioni si alternano portando i loro messaggi, qui dove ci sono piante fatte di radici, tronco e frutti…
🙂
odio le nespole ed i cachi ma i proverbi sono moolto corretti!!!!!!!!!
Che bello se si parla ancora della tradizioni del passato… ho sempre paura che pian piano sappiamo sempre di meno… grazie per il post, Pif
La memoria olfattiva. Un viaggio che dà frutti. E ci fa ritrovare. Avevo nespoli anche io nell’infanzia. E, ancora tornano nella mente.
è una radice grande la memoria, ci si può accoccolare dentro… e tornano le buone cose.
Il profumo mescolato di nespole, cachi , pere e mele magari di varietà scomparse dai mercati di oggi…. una sensazione di dolcezza protetta e remota…
Le stagioni che portano a maturazione pere e mele e nespole, e poi castagne e cachi ancor verdi attorno a me.
Qual’è il primo proverbio?