questo weekend mi è presa la smania di riattivare una vecchia stilografica, niente di valore eh, una tipica stilografica scolastica, ma quel gesto mi mancava, dovevo scrivere degli auguri su un biglietto e un tempo lo facevo come se fosse un rituale prezioso e mi faceva piacere dedicarmi a questa cosa
prima operazione è stato rimuovere la vecchia cartuccia e riattivare il pennino disincrostando dal vecchio inchiostro con acqua calda
poi ho riesumato le vecchie ricariche Pelikan e con mia sorpresa ho notato che gli anni hanno di fatto consumato quasi tutto l’inchiostro, per ciascuna cartuccia ne erano rimasti due millimetri al massimo
non so esattamente da quanto non usassi quella stilografica, a questo punto ritengo davvero molto
questa cosa mi ha fatto riflettere su come il tempo scorra e oggetti di cui ci dimentichiamo continuino il loro corso, queste cartucce che si sono consumate da sè, ad esempio
così come la vita in sè, che si consuma poco alla volta, senza che ce ne si accorga, non lo dico in chiave pessimistica o cupa
così come si constata che l’erba è cresciuta nel prato, da sè, nel tempo