torta amara

 

due settimane fa, per il sabato pomeriggio, Leo è stato invitato alla festa di compleanno di Sofia, sua compagna di classe della materna

lo ho accompagnato io e finalmente ho avuto modo di conoscere “camicia bianca”, così da tempo chiamiamo il padre di Sofia, che immancabilmente indossa una camicia di quel colore

poi due battute con la madre intenta a convincere la loro più piccola ad entrare nell’area giochi dopo essere stata traumatizzata da un topolino gigante

la sera torniamo a prendere Leo, stavolta anche con Aury

mia moglie, che conosce la madre di Sofia, mi fa notare che quella donna non è la madre di Sofia, ma la zia, io ovviamente mi ero già fatto la bella figura di chiederle se alla fine la figlia era entrata a giocare, va bè, sono giustificato essendo un uomo…

facciamo qualche supposizione sul fatto che magari la madre quel giorno lavorasse o fosse impegnata altrove

finisce lì

lunedì sera rientro dal lavoro e trovo un invito alla festa di compleanno di Sofia, per il sabato successivo

subito non realizzo, poi le cose si fanno chiare: sì, è la stessa Sofia, solo che questa volta la festa la organizza la madre

Leo è più diretto, ci dice che Sofia ha detto che “quella di sabato era la prova, quella del prossimo sabato è quella vera”

wow, mistero…

un paio di giorni dopo mia moglie riesce a parlare con altre madri e si svela l’arcano: i genitori sono separati e non si parlano neppure, per cui ognuno ha organizzato all’insaputa dell’altro il compleanno della piccola (5 anni)

mettendo tutti noi genitori nell’imbarazzo: fare partecipare nostro figlio a due stesse feste? fare due regali? far finta di nulla?

bò, scegliamo di non mandare Leo a questa festa

ne parliamo tra di noi, rimaniamo davvero di stucco per non dire schifati per questo comportamento di due adulti che non riescono, per il bene della loro figlia, a trovare un compromesso, un momento di incontro in cui lei li possa vedere assieme e vivere davvero un attimo di serenità e di celebrazione

un paio di anni fa mi ero commosso per un esempio al contrario, ovvero per una coppia separata che aveva una bimba in classe con Leo: a fine anno si era fatta una sorta di festa conclusiva e loro erano entrambi lì, vicini, a supportare la loro figlia, a parlare tra di loro, a divertirsi, a fare le foto ricordo tutti assieme

poi sì, ad un certo punto il padre le ha salutate ed è andato via, però c’è stato, ci sono stati, sono comunque stati famiglia anche in quella occasione

non lo so, è ovvio che visto da fuori tutto è semplice e chissà cosa è capitato tra i genitori di Sofia per arrivare a tanto

da genitore mi chiedo che messaggi possano ricevere le due piccole da questi punti di riferimento così distanti ed in conflitto tra di loro

insomma, ho provato tanta tenerezza e compassione per queste due piccole in balia di due adulti che si stanno comportando in una maniera così poco educativa

la cosa mi ha fatto riflettere su come nell’infanzia si subiscano le situazioni, si sia impotenti di fronte ad esse, con risultati a volte catastrofici nel lungo periodo circa la costruzione del proprio carattere e della propria autostima

e riflettevo anche sul sacrificio (sacrum-facere, rendere sacro) che la vita di famiglia inevitabilmente porta con sè, sul fatto che con l’arrivo dei figli molta parte del tempo della coppia viene sacrificata in favore dei piccoli

ognuno ha la sua testa, ognuno ha il suo cuore, a volte è davvero difficile rinunciare a “pezzi” di se stessi (un hobby, una abitudine di svago…), a volte si sceglie deliberatamente di deragliare, di fare scoppiare la coppia pur di non rinunciare a certe prerogative viste come irrinunciabili

altre volte no, è una scelta d’amore le cui “croci” sono accolte con il sorriso di dare seguito al tentativo di essere genitori degni di quel nome

non voglio dare giudizi, non sono nelle condizioni di farlo

è giusto una riflessione

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11 risposte a torta amara

  1. semprevento ha detto:

    L’assurdo è che ogni volta si fanno queste riflessioni, del tipo i figli vanno lasciati fuori dalle nostre diatribe..i figli non hanno colpe ecc ecc…e immancabilmente i figli vengono presi come scudi rimbalzanti di manovre diaboliche… non penso di aver esagerato vista l’esperienza , la mia.
    Ci sono persone che vivono solo di se stesse e non sanno affrontare il dolore…e più che altro si sono dimenticati alcuni valori importanti…
    Non voglio giudicare, qualunque sia la colpa…e di chiunque sia, non vorrei essere nei panni di quella bambina quando sarà capace di vedere la verità.
    Crescerà…a 14 anni non sono maturi, ma sono talmente grandi da ribellarsi a certe imposizioni, giudicando amaramente…e il bello è che non lo dimenticano.
    Buona giornata
    vento

  2. arielisolabella ha detto:

    amico mio come capisco.io ed il mio ex marito ci siamo separati che eli aveva meno di 2 anni ma mai una parola o un gesto e’stato fatto per rattristarla con la nostra scelta …..tutte le feste di compleanno recite occasioni le abbiamo e le facciamo insieme non per ipocrisia ma per amore di nostra figlia.Nonostante sia difficile credemi molto…ma l’amore per lei e’sempre stato e sara’ sempre piu’forte del nostro egoismo e contrasto.entrambi vogliamo la sua felicita’ che purtroppo insieme non siamo e non riusciamo a darle….ti abbraccio .L

  3. lucianaele ha detto:

    Purtroppo sono situazioni ormai numerosissime……….
    Se manca l’intelligenza, diventano difficili da gestire.
    Buona giornata.
    Luciana

  4. ciprea ha detto:

    ci sono situazioni difficile che scaturiscono dalla fine di un rapporto, ma quando ci sono dei figli bisognerebbe cercare altre strade che portino a un sereno dialogo. trovo sia fondamentale che due persone che si sono amate a tal punto da decidere (si spera!) di fare un figlio, possano diventare amiche, perlomeno vivere in armonia, d’accordo per quanto riguarda il benessere e lo sviluppo dei propri figli. Io credo sia veramente importante educarci, educare alla comprensione reciproca, all’ ascolto. solo così potremo essere in grado di andare oltre il nostro personale egoismo.
    Grazie del tu contributo, lo trovo sempre interessante.

  5. chiaraoltre ha detto:

    Il giudizio lo hai dato non mandando tuo figlio alla seconda festa.

  6. theallamente ha detto:

    Come giustamente scrivi, è difficile dare giudizi. Allora non diamone. Sospendiamo il giudizio e ammettiamo che non riusciamo a capire.
    Questa cosa complicata è la vita: magari questi due genitori stanno cercando di fare del loro meglio ( a volte il nostro meglio non è tuttavia sufficiente) e dimmi invece come mai la scelta di non mandare Leo alla seconda festa… io la sento come punitiva nei confronti dei genitori di Sofia. Non accettare un invito può provocare una reazione di risentimento: come l’avete giustificato? Mi interessa davvero molto capire meglio questo passaggio e ti ringrazio
    veramente volevo anche lasciare gli aguri di buon Natale… AUGURISSIMI a te e alla tua famiglia!!

    • parolesenzasuono ha detto:

      rispondo a te e chiarisco anche ad altri che mi hanno mosso la stessa considerazione

      i genitori di Sofia non si sono preoccupati di far comprendere ai genitori degli altri bimbi la loro particolare situazione e quindi non li hanno messi nelle condizioni di potere valutare serenamente il da farsi in merito

      per cui, da un certo punto di vista, un comportamento di adulti poco rispettoso verso altri adulti

      la scelta di non fare partecipare Leo alla seconda festa per noi è stato un modo per dire che non vogliamo entrare a fare parte delle loro logiche, ne stiamo fuori

      per noi la “prima” festa era quella giusta, per le informazioni che possedavamo a quel momento, e per tale la abbiamo vissuta e fatta vivere a Leo

      se qualcuno ritiene sia stato un giudizio, ok, è stato un giudizio

      ps: la chiusura del mio post sul fatto che non sono nelle condizioni di dare un giudizio era riferito alla situazione familiare di quella bimba, non al fatto che umanamente sia naturale avere delle opinioni/giudizi sul modo di comportarsi/stare al mondo in mezzo ad altri

  7. theallamente ha detto:

    eh, appunto… non è mica semplice. Il bene e il male sfuggono sempre all’umana comprensione (e, ripeto, tutti cerchiamo di fare del nostro meglio e spesso il nostro meglio è troppo poco)
    un abbraccio natalizio

  8. silvianovabellatrix ha detto:

    Povera bimba…e poveri genitori ( stesso aggettivo per due diversi significati)

  9. alterlogos ha detto:

    Ammazza! un covo di gente predisposta all’altrui comprensione!
    Come se la vita fosse un’operazione matematica.
    Come se una coppia in crisi dovesse preoccuparsi anche dei genitori dei compagni di scuola.
    Questa pagina è un giudizio. E la cosa non mi sorprende affatto.

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