music-a

vedo questa immagine e vado con la memoria ad una lezione del 2005 in un corso di “canto degli armonici”…

ci venne fatto notare come il verbo suonare in inglese sia “to play” ed in tedesco “spielen” che vogliono anche significare…giocare

noi del ceppo latino ci siamo invece quasi preclusi la gioia del suono, tingendo la cosa di fatica e serietà (a partire da come alle scuole elementari alcuni insegnanti pretendono di “insegnare” musica…)

vedo questa immagine e penso alla gioia di fare musica, di essere musica, senza pretese di spartiti o altro

ad esempio fischiettando tra sè e sè, non importa quanto intonati

 

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10 risposte a music-a

  1. elio ha detto:

    Pensavo giusto l’altro giorno, che se c’è una situazione nella quale la specie umana mi appare invariabilmente simpatica, dignitosa e quasi eroica nella sua mortalità, quello è l’atto del suonare (comunemente inteso – perché a dire il vero esistono anche esistono esibizioni forzate al punto da compromettere questa grazia intrinseca).

  2. massimo botturi(esplanade) ha detto:

    sono d’accordo, spesso la disciplina con cui la si affronta, oscura quella componente gioiosa che è fondamentale per stimolare la crwatività

  3. lauramentre ha detto:

    zu spielen.
    to play.
    mi hai ricordato un mio amico svizzero che si sforzava di parlare italiano e mi diceva che giocava la chitarra! 🙂

  4. Carla ha detto:

    è proprio carino lo spartito…
    però l’intonazione conta…le orecchie ascoltano 🙂
    la musica si rispecchia anche in certi quadri, è l’armonia delle forme.

    Buon week end Sergio

  5. Ch ha detto:

    Hai mai letto Your brain on Music di Daniel levitin?
    Uno dei migliori libri sulla musica, su come la percepiamo, viviamo, suoniamo e cantiamo in un testo bellissimo da leggere, scritto egregiamente, divertente e denso.
    Illuminante.

  6. Sonja A. ha detto:

    Mi sono incantata a guardare questo spartito e mi è tornata la voglia di suonare, anzi…di giocare.
    Non c’è nulla di più coinvolgente del lasciarsi andare mentre si suona o si canta, è un viaggio breve, ma intenso, di quelli che vorresti ripetere all’infinito.
    D’altronde basta vedere le espressioni dei musicisti quando si esibiscono: si divertono e invitano chi li ascolta a seguirli.
    Ricordo ancora come un incubo l’insegnante di musica di mia figlia: serioso e tecnico all’ennesima potenza. E la gioia della mia pupa quando ho deciso di cambiarle corso. 🙂

  7. Emma ha detto:

    Qui le parole hanno un suono, giocandoci diventano melodia!

  8. Vero, verissimo..pure in francese ” Jouer” significa entrambe le cose .
    Se penso alla mia prof di musica delle medie, la voglia di giocare mi passa. Eppure avrei avuto TANTO desiderio di imparare a conoscere la musica. Non parliamo poi di imparare a far parlare uno strumento. Tutti gli entusiasmi me li gelò lei.
    Ed incideva pure dischi didattici…..:(

  9. setteanelli ha detto:

    è un post molto bello! – l’immagine
    te la ” rubo ” e me l’appendo! –
    canto da qualche anno in un coro e ci divertiamo da matti e c’è in comune la gioia per la musica – dilettanti appassionati – e fortunati perchè abbiamo un bravissimo direttore ! –

    ciao!

  10. giadep ha detto:

    tutto è bene quel che suona bene!

    e qui avviene.

    ciao,

    g.
    (di foglia)

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