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Natalia Ginzuburg fu scrittrice rinomata e degna di rispetto per le sue libere opinioni, ma che rimangono tali e personali.Per chi crede nel Dio dei cristiani…Gesù Cristo che è Dio stesso (nel mistero della Santissima Trinità) esorta alla preghiera… Uno dei tanti esempi? Nell’Orto degli Ulivi …E disse a Pietro: "Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole". E di nuovo allontanatosi, pregava dicendo: "Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà" (Mt 26.36 – 42)Buona giornata da Carlo.
uhmmmm…lo dicevo io…..buongiorno Svento
Dio c’è. Detto questo non mi vorrei ripetere con delle parole poco chiare. Quindi vi lascio questo indirizzo: http://cid-fa8d101cef4cf41c.skydrive.live.com/self.aspx/L%5E4ora%20del%20risveglio/Cos%5E4%C3%A8%20la%20verit%C3%A0.docGil
Secondo me la frase della Ginzburg (che purtroppo o per fortuna ho odiato avendo dovuto leggere Lessico Famigliare), non va interpretata letteralmente.Innanzitutto non viene specificato di che Dio si stia parlando, si puo’ presupporre sia quello cristiano pero’ potrebbe essere anche quello Ebreo, viste le origini da parte di padre e del primo marito.Ricordiamoci anche che la scrittrice ha scritto un bellissimo articolo (argomentato) su un tema ancora molto attuale il togliere il crocefisso dalle scuole, l’articolo si intitolava "Quella croce rappresenta tutti" e lo trovate qui http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/181247/.Quindi prima di "giudicare" sarebbe meglio conoscere a fondo le "libere opinioni" della Ginzburg.Tornando alla frase del post perche’ non puo’ essere vera? Il cristiano viene ESORTATO alla preghiera, non obbligato.Quante volte viene detto… "DIO GIA’ SA" e anche solo il fatto di pensare che Egli gia’ sappia… non e’ preghiera?A volte ho l’impressione che siamo piu’ "fondamentalisti" dei "fondamentalisti islamici".Dobbiamo imparare ad ampliare il nostro sguardo e a vedere se ci si riesce oltre l’orizzonte e lo dico con profondo rispetto da cristiano cattolico praticante.
Natalia Ginzburg ha espresso una sua opinione personale e non la condivido.La mia è." Dio c’è ,e parlo con lui come parlo con tutte le persone a cui voglio bene e che sento vicine."Un abbraccio.
è il significato di preghiera che rimane impriginato in testi e steccati troppostretti ma che costituiscono un percorso..una guida…per insegnare ad ognuno che può esistere un dialogo personale..fatto di preghiere personali e non semplici richieste…,a autentici dialoghi con scambi di opinioni…certo non facile..ma la vita di ognuno porta a questo e c’è un momen to per ognuno per arrivarci…perchè anche un ciao o un ..grazie costituisce una preghiera se crediamo di essere ascoltati..
Secondo me prima si dovrebbe essere certo se Dio c’è.. poi con la propria coscienza si sa, se ha importanza a pregare a Dio. Comunque io personalmente credo nel Creatore, e io mi rivolgo a lui per ringraziarlo per quello che mi ha regalato nella mia vita.. non voglio chiedere niente a Lui, perche sono convinta che ci sono persone che hanno più bisogno di me.. Pif
Il mio pensiero è già scritto nel post, non aggiungo altro. Buona giornata Sergio, un abbraccio.
Non condivido il pensiero di Natalia Ginzburg. La mia preghiare a Dio é un dialogo costante che non haeguali con nessuna delle persone a cui voglio bene e che sento vicine, come scrive Emy. Mi sento parte di Lui e non vorrei che fosse altrimenti.Grazie del tu invito Sergio.Simona.
"DIO C’E’!"… x cui pur rispettando il suo pensiero è chiaro che non mi pongo il dubbio del "SE"…Oltremodo la preghiera deve esserci come dialogo aperto e infinito verso COLUI CHE AMO… CHE AMMIRO…Non pregare, quindi non parlarGLI, sarebbe come amare il proprio compagno e non cercare un dialogo con lui…La preghiera come continuo dare e ricevere, ascolto e conforto, è vivere in relazione costante di vita…Chiaramente nulla ci viene imposto … LIBERO ARBITRIO…no?E ancora liberamente io devo almeno assumermi l’onere di …saper chiedere pur pensando fermamente che DIO SAPPIA SEMPRE COSA FARE, è sentirmi parte del suo progetto xchè…sono le mie azioni a definirne le linee e prospettarne gli arrivi futuri…evitarne determinate conseguenze…in maniera attiva…presente…sempre in relazione…Ci credo…sì…sì…!Ciao SERGIO…!
la preghiera serve a me per credere di poter comunicare in modo speciale con Dio…:-))
Non amo N. Ginzburg e i "se" e la sua frase è comunque priva di senso perchè dio non esiste.Ciao!….
A me pare che la parte più importante in questa affermazione sia la considerazione sul rapporto di preghiera che si instaura tra chi crede in Dio e il Dio in cui si crede.La Ginzburg, qui, è solo un pretesto, ovvio, le sue parole vanno oltre chi le ha dette.A me pare che queste parole ci chiedano di comprendere che Dio è Oltre la istanza dei suoi credenti.Lui E’ (non "Lui esiste" come ho letto qui—).Ed essendo Amore, si presume che Egli sappia a priori quale sia il bene delle proprie creature.E a tale bene provveda, magari in maniere da noi umani ritenute insensate, ciniche, paradossali.Ecco il perchè della inutilità della preghiera come atto di richiesta.Ed è, fondamentalmente, un discorso di prospettive: come può la nostra mente limitata e limitante concepire l’infinito?E perchè dovremmo "pretendere" / "chiedere" a Dio?In funzione di cosa? Della supposta figliolanza?E il cuore, poi? Questo muscolo per molti versi atrofizzato la cui compassione già raramente si apre nei confronti dei propri cari come potrebbe abbracciare "l’altro"?A me pare che l’uica preghiera sensata nei confronti di Dio sia quella di lode, in cui lo si ringrazia di tutto, perchè tutto è bene, anche se non sappiamo (come può la mente conoscere qualcosa che è del cuore?) che è così.
non so…..pensieri contrastanti…ora
Ho un vicino di casa che mi dice che Dio c’é e lui ci parla sempre…spero che non sia lo stesso Dio di Abramo e di Mosé…o quello di Maometto…non vorrei che gli dicese di sterminare i vicini di casa miscredenti…tra l’altro abbiamo misericordiosamente chiusi i manicomi…
concordo con spiralisegrete, che mi ha fatto venire in mente un passaggio di Anthony De Mello:"Due uomini si incamminarono sulla via della religione. Uno ne uscì rinato, uno annegò".
Buonasera Sergio :-)io nn credo in dio e questo credo sia di dominio pubblico e sono assolutamente daccordo con spirali…Una volta scrissi una lettera a dio…..una sorta di sfogo….una frase per tutte che racchiude il mio pensiero:"Ogni volta che penso a Te ti associo a un bimbo che muore…ad una madre che ha paura e non trova la forza di far nascere suo figlio….Ti associo ad un uomo che spara."Un sorriso
va bene Sergio…dio non "è" e pure "non è", ma non esiste (qui è il caso di dirlo 🙂 ) un verbo e un modo adatto, secondo me. Cmq credo che il tuo modo di concepire dio sia simile a quello dei musulmani, per quanto ne so, che lodano e adorano dio senza chiedere nulla….Certo è che credere in dio significa, in qualche modo, comunicare con lui…..fosse anche tramite lo za-zen… :-))Senza comunicazione non avrebbe alcun senso credere in dio, dal punto di vista umano, secondo me…..Per questo non amo l’islam. La comunicazione è importante sempre, anche oltre le istanze umane, nel caso di un, diciamo, assoluto…… Cmq io non ho questo problema….. :-)Interessante post, comunque!!Ciao a tutti!! 🙂
io credo che troppo spesso (ma questo fa parte della natura umana) ci spingiamo oltre i limiti imposti dal nostro essere che è e rimane quello di creatura, riteniamo persino, non solo di sostituirci simbolicamente a Colui che è e rimane inaccessibile, (al nostro modo di pensare beninteso) ma anche di pensare come Lui…il che non è da blasfemi ma da superbi e da arroganti. Davvero siamo caduti così in basso? E quand’è che l’umanità ha perduto la completa coscienza di se? Ciò che riguarda Dio e su come Egli voglia manifestarci la Sua Gloria eterna e il Suo Amore è ed appartiene a Dio, appartiene ad un mistero d’amore sacro ed inviolabile; possiamo chiederci in che modo Dio ci ama, è giusto e comprensibile, possiamo chiederci persino in che modo potremmo adempiere alla sua volontà ma impacchettare Dio e riporlo in una qualsivoglia definizione del sue Essere è come voler imprigionare l’infinito…