ieri sera, tornando a casa,
passavano alla radio il brano della Mannoia dal quale è tratta la frase in oggetto…
effettivamente mi pare Vero…
lasciare andare,
non fare stagnare,
liberarsi di veleni e altro…
ovvio che in teoria tutto funziona, la pratica è altro, si sa…
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ma impegnarsi a praticarla la pratica è già qualcosa….
ma se per lo meno ci si impegna per rpaticarlo…
è gia molto Sergio…
a parte questo…. un sorriso come ben sai…
e come sempr ebelle parole….
valeria
Sarei portato anch’io ad affermare che, sì, vince chi dimentica. Ma è vero allo stesso tempo che ricordare serve a non ripetere gli errori. E quindi, dove sta il giusto? Forse, come spesso è, nel mezzo.Oppure, dimenticare per non soffrire, è questo che dobbiamo fare. Dimenticare le sofferenze ma ricordare i fatti. Come al solito, la realtà sta in una contraddizione. E questo non mi stupisce affatto…
Di quella canzone ho sempre amato una strofa:
Ho lacrime da donna cosmetiche e severe e lacrime da uomo profonde e non meno sincere.
Per la genialità delle lacrime cosmetiche, e per il fatto che nella sofferenza come nella gioia o nell’amore non ci sono differenze tra uomo e donna – non sostanziali, per lo meno.
Non tralascerei però il fatto che ho sempre sentito in quella canzone una certa vena provocatoria: vince chi dimentica, l’innamorato perpetuo.. ma poi alla fine non si dimentica mai, e l’innamorato perpetuo, in quanto tale, continuerà a scrivere le sue lettere alla luna. Perché in fondo non ci dispiace tanto il gioco di pagare l’amore con l’amore – o anche di far pagare il nostro amore con altro amore.
Scusa i ragionamenti contorti.. hai beccato proprio una canzone di cui parlerei per ore, e questo è solo il concentrato del concentrato di quello che mi ispira quando la ascolto…
Bacetti, M.
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L’ora muta delle fate…